ELEFANTEN TREFFEN 2005

ELEFANTEN TREFFEN


Sono le 7:00 di Sabato 30 Gennaio 2005, mi sveglio nel tepore del sacco a pelo e realizzo subito dove mi trovo provando un po’ di apprensione insieme alla soddisfazione di essere qui.

Siamo in una tendina appoggiata sulla neve, mio figlio Federico 13 anni, l’amico Flavio Facchinetti ed io; il luogo è uno sperduto gruppo di case nel cuore della Foresta Bavarese Solla, 170 Km a Nord/Est di Monaco in Germania.

La temperatura è intorno ai – 20°. Siamo arrivati fin quassù dopo 850 Km percorsi con due moto Guzzi d’epoca militari, una del 1972 ed una del 1954, via Verona-Brennero, Innsbruck, Monaco e Passau.

Due giorni di viaggio, con una tenda. Perché tutto questo? La risposta in una parola:

Elefanten Treffen! Raduno degli elefanti.

Dimenticavo. Oltre a noi tre in questa valletta nevosa tra i pini ci sono altri 9000 (novemila)

strani individui, tutti arrivati in moto da mezza Europa, sfidando strade ghiacciate, freddo polare e tutto quello che comporta un viaggio simile in pieno inverno. Da noi questi sono i giorni della “merla”, quelli più freddi, e di certo quest’anno non si smentiscono.

Cos’è il raduno degli Elefanti? E’ un’occasione unica, indescrivibile, inimmaginabile, nata nel 1954 (mia coscritta !) grazie alla passione, all’ amicizia ed a un briciolo non piccolo di follia di alcuni irriducibili motociclisti, anzi sidecaristi che con i mitici Zunndapp KS-601, soprannominati per l’appunto Elefanten per la loro mole, inventarono il raduno più duro ed esclusivo mai partorito da mente umana. La caratteristica è la sfida umana del freddo, della neve, del ghiaccio e della ricerca del luogo, ormai consolidato a Solla vicino a Thurmasbang, paesino nel cuore di una foresta, con strade di campagna, assenza di indicazioni se non due Km prima del raduno un minuscolo paletto di legno piantato nella neve recante un ancor più minuscolo cartellino 25 x 25 con un elefantino rosso.

Questo la dice già lunga. Ritornando a noi. Guardo Federico e Flavio che ronfano beatamente lasciando uscire una nuvoletta di vapore dal piccolo foro, aperto sul viso dei sacchi piuma: la tenda all’interno è incrostata di ghiaccio.

Esco, mi copro con tre pile ed una giacca d’alta quota e rivedo con la luce del giorno l’incredibile spettacolo che ieri sera sino a notte abbiamo vissuto come spettatori e protagonisti! In una specie di anfiteatro naturale degradante verso il basso “la Fossa”, completamente innevato come un enorme catino profondo 100 m e del diametro di 500 si trovano migliaia di persone, tende, fuochi fumanti, motociclette semisepolte nella neve, gente che trascina a mano, con slitte o trasporta con i sidecar legna per il fuoco; accampamenti dove gruppi di persone dall’aspetto poco rassicurante, ma alla fine capisci innocue, si riprendono dalla notte di canti, di birra, di salsicce, wurstel e racconti di moto, di viaggi e di passati Elefanten Treffen.

Odore di fumo, di resina e rumori di motori ghiacciati che non vogliono ripartire; l’enorme accampamento si ridesta, si distinguono i personaggi più variegati e folcloristici, dai super tecnologici con tute in inappuntabili e perfette, a figure che sembrano spuntare dal Medio

Evo, guerrieri barbari coperti da cappottini di pelle imbottita di pelliccia sino alla caviglia che saltano su di un side e smanettano verso l’alto su per le stradine ghiacciate della “Fossa”.

Questo è l’Elefante! Siamo voluti arrivare nel modo secondo noi, più coerente. Dalla Valsesia, con moto rustiche, monocilindriche, classiche, che hanno più di ottant’anni in due.

Attrezzate con un solo piano di carico in legno su cui hanno trovato posto tenda, mini-officina, ricambi, tanica, sacchi a pelo e cibo. Due giorni alla media di 60 Km/h, da zero a -20°! Ma alla fine siamo arrivati e lì eravamo tra di noi. Abbiamo incontrato amici del Biellese, di Siena, della Valle d’Aosta e si era tra di noi. C’erano altri con cui non si comunicava che a sorrisi e a ciao, e si era tra di noi. Un raduno diverso, molto duro, un po’ romantico e di altri tempi se vissuto nel modo più semplice e genuino, dove le moto sono solo il mezzo per riunirsi e non per competere, sono lo strumento per dimostrare ingegno, tenacia, sacrificio. Non ci sono premi, non c’è niente se non neve, freddo, apprensione per essere fuori dal mondo, ma dappertutto c’è gioia e voglia di vivere che neanche venti gradi sottozero riescono minimamente a raffreddare.

Elefanten Treffen 2005.  27/28/29/30 Gennaio 2005

Loc. Solla – Thurmasbang – Deggendorf. Germania.

Da Roccapietra 850 Km via Brennero.

Attrezzatura: moto in ordine, voglia di viaggiare per 6/8 ore al giorno con temperature polari, entusiasmo ed ottimismo, meglio se condiviso con amici e figli, tenda e sacchi a pelo.

Partiti giovedì 27 gennaio h.8:00.

Ritornati domenica 30 gennaio h.18:00.


              GIANNI LESSONA




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Flavio Facchinetti