MONTE FUJI (3776 metri)

GIAPPONE

Settembre 2019


Giunto all’aeroporto di Narika nei pressi di Tokio, è con un autobus che in meno di tre ore di viaggio mi porto a Kawaguchiko, località campo base per i tentativi di salita al monte Fuji.

All’arrivo mi informo circa le previsioni meteo dei prossimi giorni vista l’incerta situazione odierna; dal pomeriggio dell’indomani pare che le condizioni del cielo siano buone e così decido di partire immediatamente in mattinata senza sfruttare la giornata di riposo che mi ero preservato dopo il lungo trasferimento dall’Italia.

Notte ristoratrice in un modesto albergo ed eccomi pronto ad aspettare la navetta necessaria per raggiungere il parcheggio della stazione n°5 denominata Yoshida Trail (percorso giallo) punto di partenza prescelto. Subito la triste notizia: la pioggia e il vento forte della nottata hanno provocato ingenti danni alla strada di collegamento pertanto il servizio navetta è sospeso.

Siamo sei escursionisti: due israeliani, due americani un canadese ed io, tutti attoniti per l’inaspettata novità ma fermamente decisi a tentare la salita da un’altra via. E così la decisione è presto presa grazie soprattutto al dinamismo dei due intraprendenti israeliani: fermiamo un taxi comune dividendone le spese e raggiungiamo il punto di partenza di un’altra via di salita, la Subashiri Trail (percorso rosso). Questa è decisamente più impegnativa dell’originaria prescelta, se non altro perché posta a quota 2000 metri slm invece dei 2300 metri slm del percorso giallo. Giova pensare che i due tracciati hanno l’ultimo tratto in comune, pertanto considero la possibilità di percorrere in discesa l’originario tragitto giallo con la speranza che il servizio navetta si sia nel frattempo riattivato, cosa che fortunatamente avverrà.

Il percorso rosso obbliga a risalire ben 1775 metri di dislivello positivo pressoché verticali per raggiungere la bocca del cratere del Fuji a cui aggiungere i 3 chilometri di sali scendi necessari per compiere il giro ad anello dello stesso. Morale saranno 2000 i metri di dislivello da superare prima di gioire per questo gioiello nipponico, da tempo ambito. Il tempo di percorrenza dell’intera escursione da tabella è pari a sei ore per arrivare al cratere e circa un’ora e mezza per il suo periplo. Sotto un cielo blu cobalto inizio la mia cavalcata lungo un sentiero ben segnalato e comodo sino al cratere che raggiungo così senza problemi, qui grande è la mia soddisfazione e la bellezza dei luoghi!


Alcune notizie generali: per la salita è necessario donare 1000 Yen (circa 9 euro) destinati al mantenimento dei sentieri.

La salita del monte Fuji in origine costituiva un tipico atto di pellegrinaggio religioso di fede Scinto, ora si è trasformato per gran parte in semplice escursione laica e sportiva. Assoluto è il divieto di fare bisogni corporali lungo il percorso.

L'accesso al Fuji si apre dai primi di luglio ai primi di settembre.
Nelle settimane estive moltissime persone, per lo più nipponici, salgono sulla vetta del vulcano, specie al sabato. Buona regola è quindi prenotare i diversi rifugi disseminati lungo i vari fianchi di salita. Uso locale è risalirlo durante le ore notturne per godere in vetta della nascita del nuovo giorno, quindi per evitare il sovraffollamento basta posticipare di qualche ora la partenza. Nel mio caso con salita in giornata, vuoi a causa del blocco stradale vuoi che ho sfruttato il penultimo giorno utile per potere salire, di escursionisti ne ho incontrati ben pochi, apprezzando ancora meglio i luoghi e i silenzi montani.

Esiste un servizio meteo eccellente per l’area, che è bene consultare prima di ogni dipartita. Considerata la tipologia di terreno possono essere utili i bastoncini, se dimenticati è possibile comprare in uno dei tanti negozietti di souvenir posti alle pendici un classico bastone di legno, da molti poi considerato vero e proprio ricordo dell’esperienza.

Nel complesso i percorsi di salita sono quattro, identificati con nomi e colorazioni differenti e tutti ottimamente segnalati lungo la via. Generalmente il tratto di salita non coincide con quello di discesa, meno diretto, onde evitare intoppi tra chi sale e chi scende. I quattro tracciati: Yoshida, Gotemba, Subashiri e Fujinomiya, partono da località differenti poste a quote diverse. Quello più lungo è denominato Gotemba ed è collocato a 1450 metri slm. Per precauzione al seguito avevo parecchio materiale, specialmente vestiario pesante per combattere il freddo e l’eventuale pioggia, ma fortunatamente tutto è rimasto nello zaino.

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Flavio Facchinetti

2019 MONTE FUJI