2015 MONTI SIBILLINI

TREKKING PARCO DEI MONTI SIBILLINI

Agosto 2015


Lunedì 10 agosto 2015

Rientrati da appena due giorni dalla settimana trascorsa tra le montagne della Valle d’Aosta, eccoci nell’Appennino umbro-marchigiano nel Parco dei Monti Sibillini. Niente volo aereo ma direttamente in autocarro lungo un percorso di 600 km, che a causa dell’intenso traffico estivo e della costante pioggia talvolta accompagnata da grandine, ci tiene impegnati per ben 9 ore. Col senno di poi, forse un volo a Roma e nolo di auto sarebbe stato meno faticoso…

Vedremo di trascorrere questi giorni a disposizione alternando la salita di montagne a visite turistiche, pernottando in un appartamento immerso nel verde e nel silenzio più totale, in località Dignano.


Martedì 11 agosto 2015

Al risveglio ci attende un cielo completamente nuvoloso e qualche goccia di pioggia. E’ Stefania a sostenere che l’itinerario da noi scelto si trova ad un’ora e mezza di viaggio in auto e lì il meteo può essere diverso. Si parte fiduciosi per la Val di Bove, passando per la cittadina turistica di Visso, poi Ussita sino a giungere a Frontignano. Intanto un forte vento assai fastidioso sta facendo pulizia nel cielo, le nubi piano piano tendono a scomparire. Proprio il vento ci terrà compagnia per l’intera escursione, noioso quanto indispensabile come una medicina.

La prima cima dell’itinerario è la Croce di Monte Bove di 1905 metri, che risulta, almeno dal nostro versante di salita, la montagna più appariscente tra quelle che ci aspettano oggi. La sommità è occupata da una enorme croce e libro di vetta, l’unica che vedremo durante questa gita, dal momento che sulle restanti punte non si troveranno altro che modesti ometti di pietra; il nome della vetta e relativa quota sono scritte su un masso alla “belle meglio”.

La seconda cima che incontriamo è il Monte Bove Nord, di 2112 metri. La salita è in questo periodo interdetta in quanto si trova in un’area protetta destinata al ripopolamento dei camosci; animali che per altro incontriamo, non in questa zona ma a quote più basse, questi esemplari differiscono alquanto da quelli alpini, per corporatura e colore del manto. Il sentiero consentito passa solo cento metri sotto la punta, un’occhiata veloce nell’intorno e… in cinque minuti salgo e scendo di corsa, raggiungendo Stefania che intanto prosegue verso la vetta del Monte Bove Sud a 2169 metri ed infine, per chiudere il periplo, del Monte Bicco, di 2052 metri.

Nonostante sia il periodo turistico di massima affluenza, nessun escursionista incontrato! Il percorso merita parecchio e concludiamo in bellezza la giornata con la visita di Visso e del suo Museo dei Manoscritti Leopardiani, dove sono esposti gli originali delle opere del poeta italiano: A Silvia, L’infinito, il Sabato del villaggio… che qui si trovano esclusivamente per una questione storica legata all’acquisto dei documenti da parte del Comune da chi li teneva in custodia.


Mercoledì 12 agosto 2015

Obiettivo odierno è la cresta più interessante dei Sibillini, quella che unisce il Monte Porche al Monte Sibilla con passaggi di I° grado e tratti molto esposti. E’ un percorso lungo se affrontato in andata e ritorno che scavalca l’intera catena da ovest a est, a meno che non si disponga di un secondo mezzo in discesa dal Monte Sibilla.

Oggi in vento è estremamente furioso e con lui le nuvole basse limitano la visibilità a tratti, arrivati sulla vetta del Porche (2233 metri) dobbiamo decidere: che fare? Consultata la cartina, ecco l’idea di riserva! Senza difficoltà tecniche, via lunga e di soddisfazione al pari dell’originaria, proseguiamo per il vicino Palazzo Borghese (2145 metri), il Sasso del Palazzo Borghese (2119 metri) terminando la cavalcata sino al Monte Argentella, a 2200 metri. Grande giornata, decisamente migliore delle aspettative! Stefania scorge una lepre in fuga a meno di un metro dai suoi piedi, oggi niente camosci ma a differenza di ieri un discreto numero di escursionisti. Terminiamo con la visita a Castelluccio di Norcia, il borgo più alto dell’intero territorio del Parco, a 1452 metri. Famoso per la coltivazione delle lenticchie, a noi risulta un poco deludente: code di automobili parcheggiate lato strada o dove c’è spazio e un orribile palo destinato ad apparati per la telefonia mobile sono il biglietto da visita per il visitatore che si appresta a giungere in paese, poi qui arrivato una classica trappola per turisti. Quasi tutte le vecchie abitazioni sono state ristrutturate (con poca attenzione… al recupero) e destinate a bar, ristoranti, botteghe, trattorie, tanto da perdere l’originalità del luogo particolare che in effetti è, o meglio, era. I sottostanti Piani di Castelluccio, un piccolo Tibet in questo angolo di Stivale, si vestono di una tavolozza di colori durante il periodo primaverile della fioritura e sicuramente suscitano molta più emozione di come appaiono ora: una distesa di campi in parte coltivati, in parti destinati a pascolo di vacche. Niente a che vedere con il superlativo Campo Imperatore ai piedi del Gran Sasso. 


Giovedì 13 agosto 2015

Già dal primo mattino la giornata riserva una inaspettata sorpresa: una prospettiva diversa di Castelluccio e dei suoi sottostanti Piani ci fanno fermare l’auto diretta alla Forca di Presta, punto di partenza della gita odierna, per godere del bel panorama.

Spariti i parcheggi “dovetrovolametto”, probabilmente per merito dell’ora sì mattutina che poco collima con il bioritmo del classico vacanziero, l’antennone quasi completamente nascosto e soprattutto diversi appezzamenti fioriti regalano al quadro un aspetto ben più affascinante di quello visto ieri. Parcheggiata l’auto alla Forca di Presta, ci dirigiamo verso il Monte Vettore, che con i suoi 2476 metri è il punto più alto dei Sibillini. Durante la salita e con una breve deviazione transitiamo sul più basso Vettoretto (2052 metri). Percorso ben tracciato che pare richiamare tutti i Marchigiani in grado di camminare, tanti gli escursionisti presenti di ogni età. In vetta due croci poco distanti, purtroppo una piegata forse a causa dei fulmini e lungo la salita, più o meno a metà percorso, il bel rifugio Zilioli inspiegabilmente senza gestore visto il via vai di escursionisti. Dalla cima soltanto io decido di proseguire sino alla poco distante Cima di Pretare, a quota 2281 mentre Stefania si gode il bel panorama sull’intera catena, sui poco distanti Monti della Laga.

Appagati e contenti scendiamo sino al Zilioli e da qui ci incamminiamo verso la lunga e affascinante cresta ad U che unisce il Vettore al Pizzo del Diavolo (2410 metri) scavalcando la Cima di Prato Pulito (2373 metri), del Lago (2422 metri) e del Redentore (2448 metri), la seconda montagna più alta del gruppo. Durante il percorso, decisamente meno frequentato, da un lato la continua visione del bel Lago di Pilato, unico lago naturale delle Marche alimentato dalle acque di fusione e dalla pioggia, dall’altro i Piani di Castelluccio, la stessa località in una quadro di insieme che ci fa ripetere più volte: difficile pretendere di più!


Venerdì 14 agosto 2015

Dopo i primi tre giorni in un crescendo di emozioni… e di stanchezza accumulata, giornata mirata a realizzare per così dire il maggiore risultato con il minimo sforzo…

Utilizzando una sterrata lungo 13 chilometri e di discreta fattura, eccoci alla Forcella di Fargno, a quota 1811 metri, ove è presente un rifugio gestito e aperto. Grazie alla quota sì alta del punto partenza, con un percorso di soli 650 metri di dislivello per 8 chilometri  di sviluppo saliamo in ordine il Monte Acuto (2035 metri), il Pizzo Tre Vescovi (2092 metri) e il Monte Rotondo (2102 metri). Grande alleato odierno anche per oggi, il meteo ci offre una giornata soleggiata malgrado le previsioni non troppo ottimistiche. Nel percorso osserviamo diversi greggi di pecore sorvegliate dall’occhio attento dei pastori e dei fidi cani maremmani da guardia. Al rientro in auto, acquistiamo un sacco da 5 chili di patate rosse di Colfiorito, dal sapore eccelso tra campi di girasole chini al tramonto.


Sabato 15 agosto 2015

L’accesso migliore per la gita odierna ci obbliga a portarci nel versante opposto del Parco con un viaggio di circa 2 ore accompagnato, per gli ultimi 6 chilometri, da strada sterrata ben tenuta. Parcheggiamo nei pressi del Rifugio Sibilla ai piedi dell’omonima cima, che pare lavorare discretamente vista l’affluenza di turisti ed escursionisti già di buon mattino. Ci incamminiamo appunto sino al Monte Sibilla (2173 metri) e proseguendo lungo una comoda cresta sino alla Cima di Vallelunga (2221 metri). La posizione strategica della Sibilla, centrale rispetto a tutto il gruppo, consente di vedere in una bella giornata come quella odierna tutte le montagne principali: il gruppo dei Bove, il Porche, l’Argentella, il Redentore, il Vettore, il Priora, il Berro, i Tre Vescovi. Unica nota negativa, la sterrata prosegue ben oltre i rifugio risalendo a zig zag le pendici della Sibilla sino a terminare in corrispondenza della colletto che unisce quest’ultima al Vallelunga ed è totalmente inutilizzata e non curata. Anche rimuoverla, sarebbe un ulteriore inutile costo… e comunque il paesaggio non ne viene così penalizzato, anzi molti escursionisti la scelgono come alternativa alla più diretta via di salita alle montagne.


Domenica 16 agosto 2015

Torniamo alla Forcella di Fargno, giusto per completare il gruppo di montagne del Parco. Oggi il meteo non è molto clemente, nuvole basse minacciano acqua e Stefania decide di essere già appagata delle giornate precedenti, facendo due passi nei pressi. Io parto di buon passo, sperando di evitare l’arrivo della pioggia e salendo prima sul Pizzo Berro (2259 metri), poi sul Monte Priora (2332 metri). Complessivamente siamo ben contenti di questa incetta di cime che i Sibillini ci hanno donato, insieme a paesaggi affascinanti; pochi gli incontri con animali, ma forse è solo una questione di fortuna. L’ultima parte della giornata la dedichiamo alla visita del borgo medioevale di Spello, senza dubbio meritevole di sosta e per noi spunto di meritati festeggiamenti, piadina rucola e formaggio, birra e gelato per concludere la vacanza, domani si ritorna a casa.

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Flavio Facchinetti