GRANDE TRAVERSATA DELLE LANGHE

11-12 Maggio 2019


Eccomi di nuovo in Langa, come si usa dire da queste parti. In solitaria e con soli due giorni a disposizione ambisco a compiere la Grande Traversata delle Langhe, ovvero 60 chilometri e 1250 metri di dislivello positivo su sentieri, piste sterrate e strade asfaltate che uniscono le due località di Santo Stefano Belbo e Saliceto, tra le valli Belbo, Bormida e Uzzone. Come già capitato con altri cammini, anche questo percorso segue una delle antiche “vie del sale”, tragitti commerciali che univano l’entroterra piemontese al mare ligure.

E’ sabato, in auto mi porto a Santo Stefano Belbo, ove parcheggio nei pressi della oramai dismessa stazione ferroviaria. Qui inizia la mia piccola avventura in una giornata ventosa e nuvolosa, che fortunatamente prevede temporali unicamente nelle ore notturne. Il tragitto è da subito ben segnato, anche se occorre fare attenzione alle diverse biforcazioni, indicanti altri tipi di itinerari. Transito nuovamente a Castino, proprio di fronte al B&B in cui ho pernottato con Stefania neanche un mese orsono durante il Bar to Bar, altra stupenda esperienza di cammino in Langa; sembra passato un sacco di tempo! In questa prima parte di tracciato a perdita d’occhio rivedo con piacere vigneti e noccioleti, quindi aree boschive più o meno rade e sentieri costeggiati da lunghissimi muretti a secco, segni di antichi terrazzamenti utilizzati per le coltivazioni. Purtroppo però è giusto dire che più della metà della tappa odierna, circa una trentina di chilometri, interessa strade asfaltate anche se di bassa percorrenza.

Tappa intermedia è la località di Bergolo, dove pernotto in un bungalow all’interno del campeggio a gestione comunale e aperto solo nei mesi estivi. E’ solo grazie alla disponibilità del personale comunale,  in prima persona del signor Mario, che riesco comunque a riposare a dovere per una spesa di soli 20€ . A Bergolo, paese che conta una cinquantina di residenti, non c’è nessuna pizzeria o bar ma unicamente un ristorante che propone una gastronomia tipica delle Langhe ed indirizzato ad una clientela che può e vuole spendere per cibo e vini di qualità. Fortunatamente l’accoglienza e la disponibilità del signor Mario non si limita all’apertura del bungalow. Costui infatti mi propone di unirmi a lui e a due suoi amici per una pizzata “proletaria” in un locale per me troppo lontano da raggiungere, vista la mia condizione di appiedato! Ottima idea, due pizze e birra a volontà sono l’ideale per rinfrancare la fatica spesa e anche, perché no, per conoscere nuova gente. E’ proprio chiacchierando del più e del meno che scopro che il signor Mario altro non è che il Sindaco di Bergolo e che un componente del gruppo è un ragazzo tailandese, col quale condivido esperienze lontane passate nella sua Terra, ma ancora molto presenti nei miei pensieri.

E’ con un fornellino elettrico presente nel bungalow che riesco l’indomani a preparare un’ottima colazione, in parte portata da casa e in parte regalata dal Sindaco, un vero signore come raramente se ne trovano, e alle 7.00 di domenica sono già in marcia. Ben presto il panorama cambia decisamente, vigneti e noccioleti scompaiono per lasciare il posto alla porzione per me meno conosciuta, quella dell’alta Langa più selvaggia. Attraverso boschi di castagni, di noccioli selvatici, di roverelle e piante di poco pregio tranne la faggeta che si trova nei pressi di Prunetto; un bel paese caratterizzato dalla presenza di un imponente castello edificato dai Marchesi del Carretto ed ora di proprietà comunale. A fianco della fortificazione ammiro la chiesa romanica di San Lorenzo; il complesso monumentale è probabilmente il più interessante dell’alta Langa.

Tra gli animali incontrati, piacevole la vista di due caprioli e numerosissimi uccelli. Questa seconda tappa di altrettanti trenta chilometri circa è decisamente più interessante rispetto alla prima, se non altro perché aumentano marcatamente i tratti di sterrato rispetto alle strade asfaltate, ancora molto poco trafficate.

Concludo la galoppata nel paese di Saliceto, dove in un bar attendo l’arrivo del taxi preventivamente prenotato che mi riporterà a Santo Stefano Belbo.







Flavio Facchinetti

2019 - GRANDE TRAVERSATA DELLE LANGHE

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