ALTA VIA TULLIO VIDONI

VALSESIA


Domenica 17 settembre 2017

L' Alta Via Tullio Vidoni compie il periplo attorno al Corno Bianco (3320 m), la più alta cima valsesiana se si esclude il gruppo del Monte Rosa, toccando i Valloni del Forno e del Rissuolo (Riva Valdobbia), di Ciampono, di Netscio e di Spissen (Gressoney), di Tailly, di Terrafrancia, di Otro nella parte alta (Alagna Valsesia).


Giungo di buon’ora alla frazione di Cà di Janzo a 1354 metri porta di accesso della Val Vogna dove parcheggio; da qui mi incammino lungo la strada prima asfaltata per S. Antonio, poi sterrata sino ad imboccare sulla destra il bivio in direzione Rifugio Carestia (2201 m), che raggiungo su comodo sentiero. Dal Carestia proseguo lungo l’itinerario 2 del Corno Bianco, passando sempre su comodo sentiero prima l’Alpe Rissuolo (2275 m) poi il Lago Bianco (2333 m), che si costeggia sulla destra per salire il fianco della montagna sino al Lago Nero (2667 m). Da questo punto abbandono l’itinerario 2 per il Corno Bianco per imboccare il sentiero 2b che sale al Colle del Rissuolo (2930 m). Qui giunto scendo di circa 150 metri in direzione di Gressoney lungo l’itinerario 8, per poi prendere a destra la traccia che porta al Bivacco Castaldi, punto di appoggio valdostano a quota 2607 m. 

Dal Bivacco, collocato nei pressi di due laghetti, proseguo in diagonale sempre su traccia camminando su roccia friabile e sfasciumi (fare molta attenzione, tratto instabile!) prima leggermente in discesa poi faticosamente risalendo sino al Passo dell’Uomo Storto (2870 m). Dal Passo si ridiscende per un ripido canalino e poi per un vallone detritico sino al Lago di Terrafrancia e al vicino Bivacco Luigi Ravelli (2503 m).

Proseguo sempre abbassandomi verso destra sulle morene dell’oramai morto ghiacciaio d’Otro ai piedi dell’imponente parete nord del Corno Bianco, fino a risalire l’intaglio del Colletto Tailly (2719 m), superato il quale un ripido ed esposto canale porta ai Laghi Tailly. 
Tenendomi alla destra del secondo lago risalgo l’ultimo colle denominato Passo delle Pisse (2566 m). Infine scendo nel Vallone del Forno e su sentiero 211 all’Alpe Pissole (2072 m), quindi Sotto Le Pisse, Cambiaveto sino a toccare la sterrata della Val Vogna che porta a Sant’Antonio, chiudendo l’anello a Cà di Janzo.

Il percorso può essere fatto in ambo i sensi. Quello da me effettuato predilige l’avvicinamento più comodo e veloce, in alternativa è possibile lasciare l’auto ad Alagna.
Occorre ricordare che è un itinerario in buona parte su traccia e fuori sentiero su terreni instabili, pietraie e prati ripidi, ottimamente segnalato non lontano dal Monte Rosa, con frequenti nebbie anche nel periodo estivo.  Normalmente il giro si effettua in tre giorni utilizzando i rifugi o bivacchi esistenti.


Percorrere l’Alta Via dedicata a Tullio Vidoni, forse il più noto alpinista valsesiano, rappresenta per me un motivo di gioia e nel contempo di dispiacere per non averlo conosciuto. Tullio infatti è prematuramente scomparso nel febbraio 1988 travolto da una valanga durante una gita sci-alpinistica al colle del Piccolo Altare, mentre io solamente due anni prima avevo intrapreso la mia attività alpinistica. Sono comunque sicuro che pur essendo di origini friulane si sentiva a tutti gli effetti valsesiano.

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Flavio Facchinetti

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2017 - ALTA VIA TULLIO VIDONI