2011 - ALPI APUANE (TOSCANA)

ALPI APUANE


Venerdì 23/9/2011

Seguo il suggerimento di un collega di lavoro, il Pataccia, che sostiene la relativa facilità necessaria per raggiungere le Alpi Apuane in Toscana. Solo tre ore d’auto, mi dice, ed eccomi qui!

A dire il vero le ore sono diventate cinque dal momento che non posso pretendere molto dalla mia utilitaria, un Panda vecchio modello e soprattutto vista la difficoltà a rintracciare l’itinerario corretto una volta uscito dal casello autostradale di Aulla, trovato appunto solo adottando il vecchio e rassicurante sistema: “chiedi alla gente del posto”; comunque ho a disposizione ben tre giorni pertanto la traversata è più che accettabile.

In auto giungo sino al rifugio Serenaia (1068 m) e da qui mi dirigo alla montagna più importante e più elevata delle Alpi Apuane, il Monte Pisanino (1946 m).

La salita che intendo affrontare è un percorso non segnalato e non banale che passa attraverso la Bagola Bianca (1801 m) seguendo una cresta prima erbosa ed in seguito rocciosa, un tragitto con difficoltà tecniche contenute ma problematico per la particolare tipologia della roccia, molto friabile, e soprattutto per la presenza di un erba denominata paleo, tipica delle Apuane, assai scivolosa.

La giornata è splendida ed il panorama grandioso, soprattutto colpisce l’enorme numero di cave di marmo, fonte di lavoro e sostentamento per chissà quante generazioni di abitanti del posto e non solo. In vetta sono solo e non mi fermo a lungo decidendo di effettuare la discesa dalla via normale, segnalata da bollini blu, che attraversa a mezza costa le cime del Pizzo Maggiore e del Pizzo Altare, giungendo alla foce di Cardeto (1680 m). Vista la presenza di un esile traccia, proseguo per il Monte Cavallo (1895 m). Questo tratto, in particolare al ritorno in discesa, è veramente ostile e presumo poco frequentato.

Lungo tutto il tragitto mi accompagna la vista sul Pisanino che non sembra certo una montagna da 1946 metri! Dalla foce di Cardeto ritorno al rifugio Serenaia su buon sentiero. Pernotto non lontano dal rifugio Donegani posto un centinaio di metri più in alto e in direzione della montagna scelta per la gita dell’indomani.

Una volta avvertite le prime gocce di pioggia sul volto sospendo la decisione di bivaccare all’addiaccio. Monto la tenda, che mi permette di dormire una notte veramente riposante, una  di quelle notti che quando ti svegli non riesci a capire dove ti trovi, se a casa nel tuo letto o chissà dove!


Sabato 24/9/2011

Buona colazione con caffè e biscotti, smonto la tenda e inizia così la seconda giornata di trekking.

La salita al Pizzo d’Uccello (1781 m) si presenta come la migliore sino ad ora. Percorso ben segnato che porta prima al Giovetto (1494m) e poi con facile arrampicata su roccia discreta alla cima del Pizzo dove è presente una croce e libro di vetta. Questa montagna possiede una parete nord marmorea di 700 metri dove corrono le vie di scalata più lunghe e importanti delle intere Alpi Apuane.

Tornato all’autovettura inizia il lungo trasferimento per portarmi ai piedi del monte Sumbra (1765 m), la prossima vetta che intendo salire oggi.

Rifornimento di carburante obbligatorio e interminabile chiacchierata con il relativo benzinaio, incentrata sul sempre più diffuso problema matrimoni falliti … ispirati come siamo da ben due cortei nuziali in pochi minuti di sosta! L’uomo mi racconta di avere vietato al figliolo di contrarre matrimonio dato che sotto i 60 anni le coppie separate hanno superato il 50%. La discussione finisce quando l’uomo mi dona una cartina stradale dell’area occupata dalle Alpi Apuane. Mi saluta con ottimi consigli relativi al migliore percorso per portarmi a Vianova (1093 m), punto di partenza per la salita al Sumbra.

Anche questa ascensione non presenta sorprese, tracciato ben segnalato ed esente da pericoli e con la possibilità di effettuare tutto il percorso in cresta, un poco aereo ma di semplice arrampicata, ed in discesa su comodo sentiero.

Il tempo meteorologico continua a favorirmi, speriamo in bene anche per domani.

Ho l’intenzione di montare la tenda presso il luogo di partenza della vetta di domani, la Pania della Croce (1859 m) quindi una volta sceso proseguo in auto. Breve sosta in un bar per bere un caffè.

Ecco un nuovo particolare incontro con un esperto di montagna locale che lo sorprendo a curiosare tra le mie cartine appoggiate sul tavolo, mentre torno dal bancone.

E’ un po’ brillo, ma ancora capace di darmi qualche consiglio per il migliore punto di partenza per la salita di domani, tenendo conto di restare sul versante Tirrenico delle Apuane che favorisce il mio ritorno a casa passando da Genova.

Giunto al passo di Croce (1149 m) trovo un posto tranquillo dove montare la tenda e cucinarmi due etti di pasta da aggiungere all’insalata preparatomi da mia moglie Stefania.


Domenica 25/9/2011

Mi sveglio prima del solito, devo tenere conto del lungo viaggio di ritorno a casa. Fino alla località Fociomboli cammino su strada sterrata, in buone condizioni solamente nel primo tratto poi occorre un fuoristrada per chi non vuole camminare.

Questa montagna denominata Pania della Croce è considerata la regina delle Alpi Apuane, il monte Pisanino è il re ed infine il monte Sumbra il piccolo principe. Speriamo di non trovare inconvenienti e di “mettere in tasca” tutto il reame!

Per giungere al rifugio Del Freo è un continuo sali scendi che mi infastidisce più che altro pensando già al ritorno. E’ un rifugio molto grande, accessibile da più versanti e utilizzato per questa vetta e per la traversata al rifugio Rossi.

Proseguendo, la salita si fa continua, ma sempre su sentiero ben segnalato fino alla cima, che raggiungo senza problemi di nessun genere. E’ forse questa la salita più semplice tra le montagne salite sulle alpi Apuane, ma non per questo meno interessante. In cima è presente un’enorme croce e il libro di vetta a cui non posso lasciare nessuna nota poiché completamente scritto in ogni piccolo spazio!

Stranamente sono solo ma presumo sia esclusivamente legato al fatto che è ancora troppo presto. In discesa come ultimo regalo, l’avvistamento di un branco di mufloni molto ravvicinati che conclude con un ricordo indelebile questa esperienza nelle Alpi Apuane.



Filmatoalpi_apuane_files/Filmato%20alpi%20apuane.wmvshapeimage_3_link_0
FotoFOTO_ALPI_APUANE.htmlshapeimage_5_link_0

Flavio Facchinetti