OJOS DEL SALADO

Domenica 26.12.2010 / Lunedì 27.12.2010

Viaggi, corsa, bicicletta, escursionismo in montagna … tutte passioni, in buona parte, che oramai Stefania ed io pratichiamo insieme!

A dire il vero fino ad oggi mancava ancora un aspetto importante legato alla montagna: la spedizione alpinistica. Da quando siamo insieme, infatti alle due precedenti spedizioni del Cho Oyu e del Peak Lenin sono partito da solo e con scarsi risultati a onor del vero! Con oggi nasce la svolta: la prima “Prospero – Facchinetti Expedition” avente obiettivo, unicamente per me, la salita all’Ojos del Salado (6893m) in Cile, il vulcano più alto al mondo posto al confine tra il Cile e l’Argentina.

Le tratte aeree Milano – Madrid - Santiago del Cile - Copiapò ci occupano quasi due giorni interi tra movimenti e attese. A Copiapò arriviamo al calare del sole, qui abbiamo prenotato dall’Italia una camera doppia all’hotel Montecatini II per il costo di 35.000 pesos cileni, colazione inclusa e ivi dormiremo per due notti.


Martedì 28.12.2010

Giornata faticosa intenta nei preparativi della spedizione. L’ottima dormita dopo gli inevitabili dormiveglia degli ultimi due giorni e la buona colazione dell’hotel, ci ricaricano a dovere. Ci rechiamo all’ufficio dell’Agenzia Aventurismo (Atacama, 240) dove finalmente conosciamo il Signor Maximiliano Martinez Espinosa, che oramai da mesi contattiamo tramite posta elettronica dall’Italia. E’ lui il titolare dell’Agenzia concessionaria dell’Ojos del Salado, la persona a cui va pagato il permesso di salita alla cima, pari a 160 $ a persona. Con lui abbiamo anche definito l’utilizzo di una tenda e il trasporto di andata e ritorno sino al rifugio Atacama (5280 m) con preventiva sosta per due notti alla Laguna Verde (4350 m), campo intermedio che si trova lungo il percorso e utilizzato allo scopo di acclimatarsi il meglio possibile, il tutto per un costo complessivo di 1000 $.

In Italia abbiamo richiesto anche il permesso DIFROL (Direzione Nazionale per le Frontiere e i Limiti di Stato) che è essenziale per ottenere l’autorizzazione di salita della montagna o anche solamente per accedere alle aree di confine con l’Argentina. A differenza di quello per la salita alla montagna, quest’ultimo non presenta costi. Il Signor Maximiliano ci propone di partire già oggi, noi viceversa  preferiamo muoverci l’indomani mattina alle 9,30 visto che dobbiamo ancora svolgere parte dell’organizzazione della spedizione, che ci impegnerà per i prossimi 7 giorni circa.

Utilizziamo infatti parte della giornata per l’acquisto degli alimenti necessari – pasta, minestre liofilizzate, biscotti, marmellata, energetici, formaggio, frutta - e di ben 26 litri d’acqua, entreremo in un’area desertica dove vi è quasi la totale assenza di acqua! Presso un ufficio di cambio ci forniamo di valuta locale ed in un negozio di articoli da campeggio acquistiamo due bombolette di gas, visto che queste ultime non possono essere trasportate in aero per ovvie ragioni di sicurezza.

La cartografia dell’area dell’Ojos del Salado è purtroppo assai carente. Esiste una sola mappa ben dettagliata, di produzione tedesca e difficilmente reperibile. Noi convinciamo il funzionario operante nell’ufficio turistico a imprestarci la loro unica copia allo scopo di fotocopiarla, lasciandogli in cauzione i nostri passaporti durante il tempo materiale che ci serve per recarci in una fotocopisteria e realizzare il “progetto”!


Mercoledì 29.12.2010

Mario, il nostro autista, è puntualissimo, grazie a lui effettuiamo il trasferimento mediante fuoristrada attraverso l’area desertica dell’Atacama. Appena usciti dalla cittadina di Copiapò un cartello avverte gli automobilisti che il prossimo distributore si trova a 450 km, ciò fa capire che cosa ci aspetta! Il paesaggio è un’alternanza di zone desertiche dove è facile scorgere le tracce passate o odierne di miniere ed oasi verdi; qui tra modesti corsi d’acqua è possibile avvistare guanachi e vigogne. Noi siamo stati fortunati avendo osservato in più occasioni entrambi.

Con la guida veloce del nostro autista in quattro ore arriviamo all’accampamento nei pressi della Laguna Verde, posta a poco più di 4300 m. E’ un luogo delizioso caratterizzato dalla presenza di una laguna salata dai colori azzurro-verde intensi e circondata da un anello biancastro di sale. Piazziamo velocemente la tenda del Signor Maximiliano, una bellissima North Face a tre posti. C’è un po’ di vento, ma fortunatamente sono presenti muretti di pietra già predisposti da altri alpinisti che stemperano almeno in parte il fastidioso fenomeno. L’Agenzia Aventurismo ha poi disposto due tendoni adibiti alla ristorazione muniti di tavoli e sedie. Il caso vuole che oggi siamo le uniche due persone presenti nell’accampamento e pertanto abbiamo solo l’imbarazzo della scelta! Trascorriamo il resto della giornata passeggiando intorno alla laguna e percorrendo un modesto tratto del sentiero che conduce al Cerro Mulas Muertas (5897 m), magari domani?


Giovedì 30.12.2010

Nottata non troppo felice! Stefania avverte un leggero mal di testa e soprattutto patisce il freddo notturno. Nel mio caso, il freddo non è un problema mentre il mal di testa dovuto all’altitudine – siamo passati in 4 ore d’auto dai 300 m slm di Copiapò ai 4530 m slm di Laguna Verde! – non mi lascia dormire. Sicuramente ci organizzeremo meglio questa notte in maniera di risolvere l’inconveniente relativo alle basse temperature, mentre l’esperienza mi dice che il mal di testa dovrebbe passare con il permanere in quota.

Al fine di acclimatarmi il meglio possibile, in mattinata parto per salire il Cerro Mulas Muertas, una montagna costituita da tre cime poste lungo una interminabile cresta. Dalla Laguna Verde il dislivello è consistente soprattutto in questa mia prima fase, in ogni caso il maggiore ostacolo riscontrato è stato il vento gelido e forte, che mi ha convinto a desistere ad una quota che presumo sia intorno ai 5600 metri, cioè l’anticima della prima punta. Il mio obiettivo principale – l’acclimatazione - ha comunque successo, ora occorre solo un poco di fortuna! Trascorriamo il pomeriggio immersi nella lettura al riparo dal consueto vento nella tenda mensa, dove insieme a noi ci sono due ragazzi tedeschi giunti ieri nel tardo pomeriggio dopo la discesa dalla cima dell’Ojos del Salado. Via radio contattiamo il nostro autista Mario e concordiamo per domani mattina il trasferimento ad Atacama, il campo base dell’Ojos.


Venerdì 31.12.2010

Nottata decisamente migliore! Stefania con due sacchi a pelo non patisce freddo ed entrambi riusciamo a dormire senza quel fastidioso mal di testa. Mario arriva alle 9.00 precise, cogliendomi ancora impreparato poiché impegnato a smontare la tenda. Meglio così, almeno sappiamo con chi abbiamo a che fare! Il percorso per giungere ad Atacama (5280 m) si snoda lungo una pista assai impervia, onde per cui è necessario avere una certa pratica di guida con mezzi fuoristrada: abbiamo fatto bene ad appoggiarci ad Aventurismo! Lungo il percorso compaiono i primi “penitentes”, conformazioni di neve e ghiaccio sagomate dal vento tipiche delle aree andine, in generale il tragitto è meno interessante, se si esclude la continua visione dell’Ojos del Salado. Valida alternativa per chi non vuole dormire nell’accampamento Laguna Verde, è rappresentata dal bel rifugio Murray, di recente costruzione e posto a circa 4500 m slm, situato lungo il cammino verso l’Atacama e non troppo distante dalla Laguna. Ad Atacama è presente un piccolo bivacco, capace di ospitare tre/quattro posti letto al massimo e due tende mensa ancora disposte da Aventurismo. Qui è possibile comunicare via radio; il giorno della salita l’Agenzia mi darà in comodato d’uso un apparecchio per permettere eventuali collegamenti in caso di emergenze.

Oggi è anche il nostro undicesimo compleanno! Tante perle formano la nostra collana d’amore, la perla di oggi è questa bella montagna…essere qui  con te ad aspettare è la gioia più grande che mi potevi regalare! Grazie di questa ennesimo dono! Con infinito amore…per sempre

la tua bimba


Sabato 01.01.2011

Grazie della bella sorpresa che ho letto qui al Rifugio Tejos! Purtroppo quando hai scritto quelle belle parole non potevi immaginare che cosa ti sarebbe aspettato!

La nottata più brutta da quando siamo partiti dall’Italia a causa di un freddo micidiale, decisamente incontrastabile per Stefania malgrado l’utilizzo di due sacchi a pelo, di una miriade di vestiti infilati gli uni sugli altri, di guanti, di una cuffia e non da ultimo l’impiego dello zaino quale ulteriore riparo per i piedi gelati. Un dormiveglia, più veglia che dormi! Verso le 9.00 con l’arrivo del sole caldo improvvisamente si passa dall’inverno più rigido alla tarda primavera, in ogni caso la decisione è presto nostra: contattiamo Mario per un trasferimento di Stefania al meno ostico rifugio Murray.

Nel primo pomeriggio carico lo zaino con acqua, viveri e tutto il necessario per un eventuale pernottamento di circa 3 giorni e mi incammino verso il Rifugio Tejos, l’ultimo campo capace di ospitare 6 posti letto e situato a 5825 m. Lo zaino è veramente pesante e fatico non poco a raggiungere la meta. Incontro una decina di tedeschi con guida intenti ora nella discesa verso l’Atacama, loro sono saliti in mattinata sino a Tejos con l’unico obbiettivo di acclimatarsi. Al rifugio mi trovo da solo. Le previsioni meteo per l’indomani non promettono niente di buono, in ogni caso verificherò le mie condizioni dopo avere trascorso qui la notte qui per prendere ulteriori decisioni, altrimenti resterò qui i giorni che servono!

Mario mi ha munito di radio che dovrebbe servire in caso di emergenza o per comunicazioni importanti.


Domenica 02.01.2011

Al Tejos dormo come a casa! A metà nottata esco dal rifugio causa bisogni fisiologici, osservo il cielo meravigliosamente stellato. Sono le 7.00 quando esco dal rifugio, parto decisamente in ritardo rispetto alla tempistica tradizionale. Decido in tal senso a causa dell’intenso freddo notturno di quest’area, freddo che, per combatterlo, mi richiederebbe un dispendio di troppe energie, che preferisco utilizzare cercando di salire abbastanza velocemente.

Il percorso di salita si sviluppa lungo un sentiero a fondo sabbioso, tipico di questa area dell’Atacama e non solo, ne deriva un ingente consumo di forza fisica, poiché è facile la tendenza ad arretrare dopo avere compiuto ogni passo in avanti. Già dopo la prima ora percepisco di non essere acclimatato a dovere, poiché le gambe scalpitano, vorrebbero andare ma sono frenate da una evidente difficoltà respiratoria.

Finalmente arrivo sul bordo del cratere del vulcano, occorre attraversarlo per portarsi ad un successivo colletto da dove iniziano una serie di corde fisse che consentono di giungere in vetta.

Grande la soddisfazione di questa prima “Prospero-Facchinetti Expedition” poiché devo ammettere, avevo brutti presentimenti non tanto per la mia preparazione fisica ma per le avversità meteorologiche, che già in passato mi hanno fatto capitolare. Invece qui è stata una bella giornata, il tanto temuto vento mi ha creato relativi problemi e solamente nella parte centrale della salita, mentre in vetta era più conciliante. Qualche foto di rito, qualche minuto per inebriarmi di gioia e poi via velocemente in discesa verso Stefania, Copiapò e poi il mare!


Lunedì 03.01.2010

Eccoci a Copiapò! Pernottiamo nuovamente per due notti allo stesso hotel, il Montecatini II. Riorganizziamo tutti i nostri materiali poiché domani ci trasferiremo nella vicina località di Caldera, per trascorrere gli ultimi tre giorni al mare.

Tra le note particolari della giornata, emerge la conoscenza di Ezio Battaglino, un ragazzo italiano proveniente da una cittadina del cuneese e anche lui intenzionato a salire, insieme ad altri due amici, l’Ojos del Salado. Ora é attualmente a riposo per possibili problematiche alle vie respiratorie. Dopo una piacevole chiacchierata, ci scambiamo gli indirizzi di posta elettronica e ci ripromettiamo di vederci nuovamente in Italia. In serata mentre Stefania già dorme, guardo alla televisione posta in camera la terza edizione della “Dakar”, la competizione motociclistica che ultimamente abbandonata l’Africa percorre il nuovo tracciato, tra Argentina e Cile.

Filmatohttps://www.youtube.com/watch?v=wHoNh8Bxb_U&feature=youtu.beshapeimage_3_link_0
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Flavio Facchinetti