Stok Kangri (6150 m)

India

Agosto 2018


Sabato 4 agosto – Domenica 5 agosto

Quarta volta in India prima volta da solo. L’obiettivo è tentare la salita dello Stok Kangri, una montagna di 6150 metri situata nella regione del Ladakh. Come consuetudine il tempo a mia disposizione è poco, tra una settimana avrò il volo di rientro pertanto se si escludono i vari trasferimenti interni, rimangono disponibili per la spedizione quattro o cinque giorni. Speriamo che la fortuna sia dalla mia!

Atterro a Delhi e trascorro la notte in aeroporto in attesa dell’indomani, quando un successivo volo mi porta a Leh, capitale del Ladakh. Tutto si snocciola per il meglio e di questo sono già contento. Deposito tutti i bagagli nell’hotel prenotato e senza perdere tempo faccio subito due passi con l’intento di contattare una guida. Le agenzie che offrono escursioni sono numerosissime, occorre prestare attenzione. Mi sembra affidabile il proprietario dell’agenzia Frozen Himalayas, costui mi propone un pacchetto che include il permesso di salita, una guida personale, il trasferimento in auto da Leh al paese di Stok e viceversa, l’uso di tende fisse nei due campi necessari e tutti i pasti, al prezzo di 20.000 Rupie (circa 268 Euro) se impiegherò tre giorni e 22.000 Rupie (circa 295 Euro) per quattro giorni. Dal pacchetto sono escluse le bottiglie d’acqua, che comunque sono acquistabili al modico prezzo di 50 Rupie al litro.

Un po’ più sereno, anche perché grazie ad un Internet-café riesco via e_mail a scrivere a Stefania, ceno in uno dei tanti ristorantini che offrono un po’ di tutto: cibo vegano, thai, indiano, cinese, pizze. Un gustoso piatto di noodles con vegetali conclude la giornata!


Lunedì 6 agosto

Decido di muovere un poco le gambe e mi indirizzo alla visita del Shanti Stupa, inaugurato dal Dalai Lama nel 1985 e che si ammira da ogni parte della città sia di giorno sia di notte in quanto interamente illuminato.

Lo Stupa è raggiungibile coi mezzi o a piedi affrontando una scalinata lunghissima di 600 gradini, così mi dicono; un bellissimo panorama su Leh e tutta la vallata circostante è il premio alla fatica spesa. Faccio rientro e mi porto al Leh Palace, chiamato mini Potala vista la somiglianza col più famoso edificio tibetano. Nel pomeriggio infine mi dirigo al Soma Goma, non troppo lontano dal mio hotel.

Nonostante il Ladakh sia una regione indiana, qui la popolazione non è di religione  induista bensì la maggioranza buddisti. Questo incide profondamente sullo stile di vita, tendenzialmente le persone hanno un carattere mite e poco propenso all’imbroglio, rari sono gli atti di delinquenza spicciola anche nei confronti dei tanti turisti presenti. Per contro in tutti i ristoranti non vengono bevande alcoliche, compresa la birra, che comunque è possibile reperire. In ultimo osservo che le attività imprenditoriali, alberghi, negozi, ristoranti e bar in genere, occupano sia uomini che donne, non trattate come oggetti.

Giornata ben utilizzata per visitare posti nuovi e per acclimatare il corpo, visto che da domani non si scherza!


Martedì 7 agosto

Oggi finalmente si parte. Come convenuto alle 8.30 mi trovo davanti all’agenzia, puntuale come me giunge la guida che mi è stata assegnata. Con un minibus ci portiamo nel villaggio di Stok. Accediamo al Parco e cominciamo a camminare. Il trasferimento ci impegna per tre ore circa sino al Campo Macarmo a 4300 metri. Tutto il percorso è molto interessante e frequentato anche da semplici escursionisti non intenzionati a salire la montagna. Lungo il cammino si vedono moltissimi cavalli, caricati a dovere ed utilizzati per i trasporti dei materiali delle diverse spedizioni incontrate.

A Macarmo la guida mi assegna una tenda singola fortunatamente, così ho modo di riposare meglio poi domani si vedrà! Comincia a piovere forte e sono obbligato a ritirarmi nel tendone comune, usato come bar e sala da pranzo. Subito l’area si riempie all’inverosimile, meglio trasferirsi in tenda dove sono più tranquillo.

La pioggia cade ininterrottamente sino all’ora di cena. Uno squisito piatto di dal bath, ovvero riso e lenticchie piatto tipico nepalese, e riso e patate la fanno da padrone e mi fanno decidere definitivamente di non consumare i miei pasti liofilizzati portati dall’Italia. Il cielo rimane nuvoloso, la penombra fa ben scorgere la neve fresca caduta in alto.


Mercoledì 8 agosto

Giornata nuvolosa. Il tragitto di oggi ci impegna un paio d’ore, più breve ma più diretto rispetto a quello di ieri e conduce al campo base vero e proprio, a 4900 metri.

La guida mi spiega che un tempo era presente un campo base avanzato posto più in alto a 5300 metri, poi non più utilizzato in quanto i bisogni corporali delle spedizioni inquinavano l’acqua che percolando serve gli abitanti di Stok.

Trascorro il tempo alternando leggere camminate lungo il tratto dell’indomani e il riposo, tra pasti sempre ottimi e chiacchierate con i vari alpinisti, anche se a onor del vero la barriera linguistica non gioca a mio favore: la conoscenza della lingua inglese rimane per me sempre minimale e funzionale per gli usi indispensabili del viaggiare!

Noto che quasi nessun alpinista è arrivato dal proprio Paese già attrezzato per la salita, assisto a scene pietose di piedi martoriati dall’uso di scarponi noleggiati insieme a ramponi e piccozze! Bah…

Anche oggi piove e molto, in alto la neve scende copiosamente. L’intenzione è tentare di salire stanotte con partenza fissata per l’una ma sono molto perplesso. Nelle poche ore di riposo i pensieri si sprecano, speriamo in un po’ di fortuna!


Giovedì 9 agosto

Come concordato con la guida, ci troviamo alle 12.40 nel tendone bar per bere un thè e decidere. Il cielo è ancora nuvoloso, solo un piccolo buco stellato intorno a tante nuvole. Partiamo all’una, prima di tutti gli altri gruppi. Con l’intero percorso coperto da neve unito all’inevitabile partenza notturna mi è proprio indispensabile salire con una guida che conosca il tracciato. Tra l’altro il proprietario dell’agenzia mi ha chiesto il mio curriculum alpinistico e probabilmente mi ha affidato un ragazzo veloce e capace, come in effetti si sta rivelando! La neve scesa ieri ha coperto pure i tratti che solitamente sono rocciosi, rendendo la salita nel complesso molto più impegnativa per difficoltà. Arriviamo in vetta col sole anche se ancora una volta le nuvole già avanzano minacciose. Il panorama è grandioso, si riescono a scorgere in lontananza pure i giganti del Karakorum: K2, Gasherbrum, Nanga Parbat. Dopo le foto di rito e i complimenti reciproci, velocemente scendiamo sino al campo base. Sono molto contento ma altrettanto affaticato, probabilmente a causa della mia scarsa acclimatazione; dopo tutto in sei ore e mezza dal campo base siamo saliti in vetta e scesi! Non so se altri alpinisti hanno raggiunto la cima, infatti a ritroso molti tornavano indietro e al campo base diversi mi hanno riferito che non sono proprio partiti.

Io recupero i miei materiali e continuo la discesa verso Stok sotto un cielo nuovamente nuvoloso, quindi in taxi giungo a Leh dove trascorrerò anche la giornata successiva di venerdì in attesa del volo di rientro.


Grazie Stok Kangri…!


Flavio Facchinetti


Filmatostok_kangri_files/Filmato%20stok%20kangri.mp4shapeimage_3_link_0
FotoFOTO_STOK_KANGRI.htmlshapeimage_5_link_0

Flavio Facchinetti

2018  STOK KANGRI ( 6150 m.) Ladakh